L’acqua dei pozzi artesiani che si trovano in un’ area di 16 km quadrati compresa tra Massa e Carrara, a valle dell’Aurelia fino al mare, non si può usare. Vietato l’uso domestico, irriguo, agricolo e igienico sanitario.
Lo ribadiscono due ordinanze dei Comuni di Massa e di Carrara assunte all’indomani delle analisi sui primi dati raccolti da Sogesid, il soggetto ministeriale attuatore dell’indagine sulla caratterizzazione della falda apuana scaturita dall’Accordo di Programma 2016 per la bonifica delle aree Sin e Sir della Provincia .
I dati mettono nero su bianco un situazione ambientale nota: "confermano un livello di inquinamento complesso, diffuso a macchia di leopardo e non uniforme sul territorio" .
I Comuni di Massa e Carrara, a tutela della salute pubblica, nei tavoli tecnici che si sono succeduti alla presentazione dei dati e organizzati con i rappresentanti di tutti gli enti preposti, coordinati da un'unica cabina di regia in Regione, hanno quindi deciso di rivedere e unificare in un unico, nuovo provvedimento , le ordinanze già vigenti nei territori di competenza in modo da predisporre un dispositivo razionale ed esauriente, uniforme per tutto il territorio indagato.
L’azienda Usl Toscana Nord Ovest ha condiviso da subito questa linea così pure Regione Toscana e Arpat.
In una conferenza stampa congiunta, tenuta martedì 28 maggio mattina a palazzo civico, alla presenza dell’assessore regionale Federica Frantoni, i sindaci di Massa Francesco Persiani e di Carrara Francesco De Pasquale, affiancati dalle rispettive assessore all’ambiente Veronica Ravagli e Sarah Scaletti, con il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti e i tecnici di Asl, Arpat, Sogesid, hanno quindi spiegato il senso e il perchè delle nuove ordinanze di maggio 2019 tracciando anche il perimetro delle zone interessate al divieto.
In territorio massese, i pozzi vietati rientrano in un’area che si estende tra il Lavello, la linea di costa, via Bondano, via Massa Avenza, via delle Marinelle , via Aurelia cui si aggiungono due zone più circoscritte: una a monte dell’autostrada in zona industriale, l’altra equivalente al terreno della discarica di Codupino.
Amministratori e tecnici hanno comunque ribadito che non si tratta di misure nuove rispetto al passato.
Le ordinanze 2019 ricalcano quelle che si sono succedute negli anni, dal 1981 ad oggi. Perimetrano però un’unica mega area d’attenzione di 16 Km quadrati ritagliata tra i due Comuni.
Il sindaco Francesco Persiani in conferenza stampa ha precisato " La riunione di oggi, dove sono presenti tutti i soggetti interessati, deve dare una spinta ulteriore ai lavori della Cabina di Regia, affinché si proceda con la massima forza possibile. Già troppi decenni sono passati senza un reale e decisivo intervento. Ora Basta. Coordiniamoci tra enti, favoriamo l'informazione con i nostri concittadini e proseguiamo spediti nel percorso che dovrà velocemente portare alla seconda fase di analisi ed alla programmazione delle bonifiche"
" Massa - ha ribatito Ravagli - ha agito assieme alla vicina Carrara richiedendo e promuovendo tavoli tecnici con gli enti preposti per attuare adeguate misure di sicurezza per la salute dei cittadini che sono terminate con la formulazione di un' ordinanza che vieta l’uso dei pozzi a scopo potabile e igienico sanitario in alcune determinate zone della città. È stato un lavoro complesso e articolato vista la vastità e la eterogeneità dei dati acquisiti sia sul tipo di inquinanti trovati che sulla individuazione geografica di essi. Ringraziamo Arpat e Asl per il lavoro che è stato fatto assieme ai nostri tecnici "
L'ordinanza adottata, la n.46 del 28 maggio 2019 ( in allegato) sarà spiegata nel corso di un incontro pubblico in sala consiliare lunedì 3 giugno prossimo a partire dalle ore 16 prima della seduta di Consiglio comunale convocata per le ore 18. All'incontro parteciperanno i tecnici di Asl e Arpat . La cittadinanza è invitata a partecipare.
Fonte: - D.L. Ufficio stampa
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